Ci risiamo:
Mister Rizzi torna a scrivere sulle pagine de "Il Nuovo Mister" e lo fa per raccontarci il prezioso lavoro che, con la sapiente collaborazione di Mister Fanelli, getta le basi per quelli che saranno i giocatori del futuro.
In questo nuovo Focus, volevo
condividere con voi lettori il metodo che utilizzo nell'organizzazione di una seduta d'allenamento nell'attività di base,
nello specifico per la categoria pulcini.
Nella mia società d'appartenenza, la
Polisportiva Sava di Taranto, alleno un gruppo di pulcini
anno 2003 (Con qualche elemento nato nel 2005 aggregato a loro). Più che lo specifico della seduta, mi interessa raccontarvi la
suddivisione del lavoro all'interno dei 90 minuti d'allenamento, gli obiettivi che cerco di perseguire e
come sviluppiamo le capacità coordinative in relazione all'obiettivo
del micro-ciclo in cui ci troviamo.
E' necessario premettere che
trattandosi di un gruppo composto da 15-16 bambini, ho reputato
fondamentale l'ausilio di un altro tecnico in
qualità di collaboratore, che ho trovato nella figura di mister
Fanelli (che mi segue anche nella fascia Allievi) con cui divido il
lavoro.
Avere due tecnici sullo stesso campo permette l'annullamento
quasi totale di tempi morti, (quando io seguo un esercizio, lui
prepara il successivo e viceversa) e una gestione molto più attenta
dei piccoli atleti a nostra disposizione.

Nel mese di Settembre l'obiettivo principale del programma che avevo preparato,
era lo sviluppo di capacità coordinative quali EQUILIBRIO
(Statico/dinamico), DIFFERENZIAZIONE e RITMIZAZZIONE.
A una prima
fase di attivazione in cui solitamente propongo un gioco (ad esempio
palla avvelenata, ma ce ne sono tanti altri) seguono 20 minuti circa
in cui mi occupo personalmente dello sviluppo delle capacità coordinative. Possiamo raggiungere l'obiettivo attraverso l'utilizzo del “mezzo”,
assolutamente preferibile, e con percorsi motori in
cui propongo generalmente delle staffette a gara.
Per ciò che
riguarda l'utilizzo del pallone, devo sottolineare che seguire i
dettami del COERVER COACHING m'ha aiutato e non poco; sebbene
tuttavia abbia potuto notare lacune
in tale metodo nell'attenzione rivolta alle capacità coordinative
sopracitate; ecco perché almeno una volta a settimana m'avvalgo di
quei percorsi che io e il mio collaboratore studiamo nel dettaglio.
Dopo la fase di riscaldamento/gioco(15
minuti circa), e quella dedicata al mio lavoro specifico (20 minuti
massimo), ne segue una più “giocata” e “situazionale” con
mister Fanelli.
Vengono enucleati temi e principi quali
ad esempio l'1vs1, il 2vs1 e così via. In una virtuale progressione
quindi, passiamo dal IO E LA PALLA (principio sviluppato con me ad
inizio seduta) al IO E IL COMPAGNO, per arrivare passo dopo passo al
concetto IO, IL COMPAGNO E L'AVVERSARIO. In questa fase
trovano ampio utilizzo la psico-cinetica (consegnando a diversi
colori differenti compiti tecnico-motori) ed il tiro in porta, la
finalizzazione.
Anche qui, il tempo per l'esercizio non
supera quasi mai i 20 minuti.
Nella parte finale dell'allenamento c'è
spazio per il divertimento (mai fine a sé stesso) e per
ciò che entusiasma più di tutto i piccoli calciatori: la partita.
Dal momento che abbiamo la fortuna di poter svolgere 3 sedute ogni
settimana, ho ritenuto dividere il tema della partitella finale in
due blocchi: due volte alla settimana, infatti, ho inserito la
pratica nel finale d'allenamento del celebre funino di Wein; 3vs3 con
4 porte, due per lato, per lasciare libero sfogo alla fantasia e
l'inventiva dei bambini a nostra disposizione. Un terreno fertile per
seminare i primi germi di tattica individuale/collettiva che
permettono lo sviluppo di quelle capacità decisionali che renderanno
il piccolo giocatore di oggi, il giocatore intelligente del futuro.
Accanto a questo, una volta la
settimana, proponiamo la classica partitella libera (raramente con
vincolo di tocchi) che si traduce in un 7vs7 più l'utilizzo dei portieri.

Questo è in sintesi il mio modo di
operare e suddividere il lavoro per sedute e/o cicli mensili; si
tratta ovviamente di un modo del tutto personale d'intendere e
lavorare e non ha la presunzione di essere il più adatto.
Ho
ritenuto semplicemente più idoneo e completo questo programma, ma
ciò non toglie che altre idee e forme di lavoro siano altrettanto
adatte e anche più complete.
L'obiettivo di un tecnico che vuole
crescere e migliorarsi, credo sia in primo luogo IL CONFRONTO.
Ed è per questo che consigli,
critiche, scambi d'opinione, sono sempre ben accetti.
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